"Insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".

"Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva. Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà.Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

sabato 10 maggio 2008

Le Lacrime


Grandi bolle sgonfie, meduse traslucide, alcune ovali,altre oblunghe, talune di forma irregolare, come un frutto flaccido e malformato. Al tatto non erano viscide,nè molli,ma possedevano la consistenza della pelle di un animale, un delfino ada esempio, mentre alcuni avvertivano il calore di un tessuto morbido. In realtà potevano consistere di materia diversa a seconda di chi le avvicinava. Anche se sembravano guaste, morte, non emanavano cattivo odore. Erano di colori tenui e incerti, dal giallo chiaro all'azzurro perlaceo. Ma quello che colpì i primi scopritori fu che all'interno della materia opalina, lattescente, di alcune di esse sembrava apparire, a tratti l'ombra di un volto, o l'istantanea di una scena, e qualche volta dall'interno esalava un lieve suono, una voce remota. Non erano forme di vita, non avevano organi nè metabolismo, erano inerti, formate da materie terrestri, silicio, carbonio, sali, anidride carbonica, mucine e lipidi, anche se combinati in modo assai strano, nè minerale nè vegetale, qualcuno disse primordiale, senza saper spiegare di più. Ma studiarle a fondo non era facile: se si cercava di penetrarne le pareti svanivano quasi senza lasciare traccia, riducendosi ad una goccia che evapora in pochi istanti. Alcune si dissolsero sotto gli occhi degli scienziati, quasi non sopportassero neppure uno sguardo indagatore. E svanendo esalavano nell'aria rumori simili a voci umane, e sprigionavano riflessi e colori, sghegge di aurora boreale. Non erano urticanti, nè velenose, nè tossiche. Per gli intellettuali erano materiale poetico scadente, anzi meraviglioso, anzi indicibile. Molti, quando vi si avvicinavano, erano colti da una sottile malinconia. Non paura, nè angoscia, ma l'indefinibile sensazione di ritrovare qualcosa di conosciuto. Una confusa nostalgia. Si temeva il mistero della loro fragilità o qualche oscuro contagio?
Sogni trascurati, mai coltivati con cura, mai seguiti con passione. Sogni perduti senza combattere, sogni buttati via.