"Insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".

"Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva. Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà.Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

domenica 14 agosto 2011

ali d'aquila

















Eccoci qui, per prima cosa Brindisi, con il suo corso già troppo affollato, con gente profumata a festa, con negozi pieni di luce e qualche angolo buio, scoperto dal faretto di un franchising in cui mi sembra di scorgere un volto conosciuto; l'accento è quello, la lingua, sembra albanese ma.
Ma. Si dice che la vita è piena di se e di ma. Forse ci dovrebbero essere meno ma nel mondo. Ma lo sguardo è diverso, non è fiero ne tantomeno orgolioso. Non ha quella dignità che aveva nel suo paese.
Mi si stringe il cuore, sono così vicino casa, ma così lontano dall'anima.
Poi il treno, da Brindisi a Bari quasi vuoto ma, da Bari a Bisceglie no. Pieno di ragazzi e ragazze, italiani per lo più con le loro povertà.
Senza biglietto alcuni e altri con troppi biglietti in tasca tanto da non sapere quale scegliere.
Siamo tutti stanchi e tutti tristi, assenti. Accanto a noi ci sono due ragazze, sono italiane, sicuro, non perchè hanno chissà che cellulare o chissà che vestiti...ma perchè ascolto la loro lingua e la comprendo, comprendo la vuotezza dei loro discorsi.
E il mio pensiero. Il mio pensiero...vola con ali d' aquila.
Settanta miglia mi hanno detto. Mi hanno detto che da Otranto si vede l'Albania. Possibile?allora ci volo, sul mare azzurro cobalto, saluto i delfini che danzano sull'acqua e approdo a Valona.
Qualche curva e salita ma io volo, saluto il dottor Edi affacciato ad una finestra dell'ospedale ma, non mi riconosce, perchè sono aquila. Sono quasi arrivato, vedo il campo da calcio, quello da basket, vedo le sorelle ed i fratelli da in cima alla casa. Li ascolto. Parlano di noi italiani. I più grandi dicono con un po' di rancore che non torneranno, le ragazze, le più piccole invece si arrabbiano, qualche schiaffo, qualche calcio...torneranno! gridano. Le suore non si esprimono, li guardano e pensano...Vorrei prendere il pallone e giocare con loro solo per rivedere i loro sorrisi. Ma sono aquila. Allora rimango fino all'imbrunire e tutta la notte. Vedrò le stelle. Spero che stellina non mi cacci. Voglio vedere una stella cadente ed esprimere un desiderio anzi mille, anzi uno in mille.
Mirupafshim Shqiperi.