"Insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".

"Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva. Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà.Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

venerdì 10 aprile 2009

Tratto da: "LA CIRCONVALLAZIONE DEL CALVARIO"



[...] La croce rimane sempre al centro delle nostre prospettive. Ma noi vi giriamo al largo.
Troppo al largo. Prendiamo un' extramurale lontanissima dal colle dove essa s'innalza. E' come quando, in viaggio, si sfiora una città passando dalla tangenziale. Mentre l'automobile corre sulla strada, si dà ogni tanto un'occhiata ai campanili che si ergono e alle torri che svettano. Ma poi tutto finisce lì.
Purtroppo la nostra vita cristiana non incrocia il Calvario. Non s'inerpica sui tornanti del Golgota. Passa di "striscio" dalle pendici del luogo del cranio.
Come i corinzi anche noi, la croce, l'abbiamo "inquadrata" nella sublimità dela parola.
L'abbiamo attaccata con riverenza alle pareti di casa nostra, ma non ce la siamo piantati nel cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle nostre scelte. Le rivolgiamo inchini e incensazioni in chiesa, ma ci manteniamo agli antipodi della sua logica.
L'abbiamo isolata, sia pure con tutti i riguardi che merita. E' un albero nobile che cresce su zolle recintate. Nel centro storico delle nostre memorie religiose. All'interno della zona archeologica dei nostri sentimenti ma troppo lontano dalle strade a scorrimento veloce che battiamo ogni giorno.
Dobbiamo ammetterlo con amarezza. Abbiamo scelto la circonvallazione e non la mulattiera del Calvario.
Chi sa se questa quaresima non ci riconcili con la Croce e ci faccia ritrovare, sulla carta stradale della nostra esistenza paganeggiante, lo svincolo giusto che porta ai piedi del condannato!
E' un augurio per tutti. Vostro
don Tonino Bello