"Insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".

"Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva. Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà.Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

lunedì 30 novembre 2009

FIRMA L'APPELLO DI LIBERA PER BLOCCARE LA VENDITA DEI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE






Niente regali alle mafie: i beni confiscati sono cosa nostra

Tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle
mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono
all'unanimità le legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare
da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai
clan le ricchezze accumulate illegalmente.
Oggi quell'impegno rischia di essere tradito.
Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria, infatti,
prevede la vendita dei beni confiscati che non si riescono a destinare entro
tre o sei mesi. E’ facile immaginare, grazie alle note capacità delle
organizzazioni mafiose di mascherare la loro presenza, chi i farà avanti per
comprare ville, case e terreni appartenuti ai boss e che rappresentavano
altrettanti simboli del loro potere, costruito con la violenza, il sangue, i
soprusi, fino all'intervento dello Stato.
La vendita di quei beni significherà una cosa soltanto: che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà del loro pieno ed effettivo riutilizzo sociale, come prevede la legge.
E il ritorno di quei beni nelle disponibilità dei clan a cui erano stati sottratti, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura, avrà un effetto dirompente sulla stessa credibilità delle istituzioni.
Per queste ragioni chiediamo al governo e al Parlamento di ripensarci e di ritirare l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati.
Sirafforzi, piuttosto, l'azione di chi indaga per individuare le ricchezze dei
clan. S'introducano norme che facilitano il riutilizzo sociale dei beni e
venga data concreta attuazione alla norma che stabilisce la confisca di beni
ai corrotti. E vengano destinate innanzitutto ai familiari delle vittime di
mafia e ai testimoni di giustizia i soldi e le risorse finanziarie sottratte
alle mafie. Ma non vendiamo quei beni confiscati che rappresentano il segno
del riscatto di un'Italia civile, onesta e coraggiosa. Perché quei beni sono
davvero tutti “cosa nostra”.


MERCOLEDI' 2 DICEMBRE ORE 20:30, SALONE DELLA MISERICORDIA, CAROVANA ANTIMAFIA!:
NIENTE REGALLI ALLE MAFIE, I BENI CONFISCATI SONO COSA NOSTRA! SIETE TUTTI INVITATI!

lunedì 23 novembre 2009

"ADERISCO"



“MALEDETTI VOI….!”
Non posso usare altra espressione per coloro che hanno votato per la privatizzazione dell’acqua , che quella usata da Gesù nel Vangelo di Luca, nei confronti dei ricchi :” Maledetti voi ricchi….!”
Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell’acqua .
Noi continueremo a gridare che l’acqua è vita, l’acqua è sacra, l’acqua è diritto fondamentale umano.
E’ la più clamorosa sconfitta della politica. E’ la stravittoria dei potentati economico-finanziari, delle lobby internazionali. E’ la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business.
A farne le spese è ‘sorella acqua’, oggi il bene più prezioso dell’umanità, che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’aumento demografico. Quella della privatizzazione dell’acqua è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese( bollette del 30-40% in più, come minimo),ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Se oggi 50 milioni all’anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Chi dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, potrà pagarsi l’acqua? “
Noi siamo per la vita, per l’acqua che è vita, fonte di vita. E siamo sicuri che la loro è solo una vittoria di Pirro. Per questo chiediamo a tutti di trasformare questa ‘sconfitta’ in un rinnovato impegno per l’acqua, per la vita , per la democrazia. Siamo sicuri che questo voto parlamentare sarà un “boomerang” per chi l’ha votato.
Il nostro è un appello prima di tutto ai cittadini, a ogni uomo e donna di buona volontà .Dobbiamo ripartire dal basso, dalla gente comune, dai Comuni.
Per questo chiediamo:
AI CITTADINI di
-protestare contro il decreto Ronchi , inviando e -mail ai propri parlamentari;
-creare gruppi in difesa dell’acqua localmente come a livello regionale;
-costituirsi in cooperative per la gestione della propria acqua.
AI COMUNI di
-indire consigli comunali monotematici in difesa dell’acqua;
-dichiarare l’acqua bene comune,’ privo di rilevanza economica’;
-fare la scelta dell’AZIENDA PUBBLICA SPECIALE.
LA NUOVA LEGGE NON IMPEDISCE CHE I COMUNI SCELGANO LA VIA DEL TOTALMENTE PUBBLICO, DELL’AZIENDA SPECIALE, DELLE COSIDETTE MUNICIPALIZZATE .
AGLI ATO
-ai 64 ATO( Ambiti territoriali ottimali), oggi affidati a Spa a totale capitale pubblico, di trasformarsi in Aziende Speciali, gestite con la partecipazione dei cittadini.
ALLE REGIONI di
-impugnare la costituzionalità della nuova legge come ha fatto la Regione Puglia;
-varare leggi regionali sulla gestione pubblica dell’acqua.
AI SINDACATI di
-pronunciarsi sulla privatizzazione dell’acqua;
-mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell’acqua.
AI VESCOVI ITALIANI di
-proclamare l’acqua un diritto fondamentale umano sulla scia della recente enciclica di Benedetto XVI, dove si parla dell’”accesso all’acqua come diritto universale di tutti gli esseri umani, senza distinzioni o discriminazioni”(27);
-protestare come CEI (Conferenza Episcopale Italiana) contro il decreto Ronchi .
ALLE COMUNITA’ CRISTIANE di
-informare i propri fedeli sulla questione acqua;
- organizzarsi in difesa dell’acqua.
AI Partiti di
- esprimere a chiare lettere la propria posizione sulla gestione dell’ acqua;
-farsi promotori di una discussione parlamentare sulla Legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua, firmata da oltre 400.000 cittadini.
L’acqua è l’oro blu del XXI secolo. Insieme all’aria , l’acqua è il bene più prezioso dell’umanità. Vogliamo gridare oggi più che mai quello che abbiamo urlato in tante piazze e teatri di questo paese : “L’aria e l’acqua sono in assoluto i beni fondamentali ed indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili- sono parole dell’arcivescovo emerito di Messina, G. Marra. L’acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto,e pertanto si chiede che rimanga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in società pubbliche , che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile.”


Alex Zanotelli, missionario comboniano


Note: Chi vuole aderire alla Lettera di Zanotelli scriva un'email all'indirizzo: beni_comuni@libero.it
con la scritta: "Aderisco".


Ringrazio per l'e-mail Ivana :-)

sabato 21 novembre 2009


Romeo And Juliet

Dire Straits

A lovestruck Romeo sings a streetsus serenade

Laying everybody low with me a lovesong that he made

Finds a convenient streetlight steps out of the shade

Says something like you and me babe how about it ?

Juliet says hey it's Romeo you nearly gimme a heart attack

He's underneath the window she's singing hey la my boyfriend's back

You shouldn't come around here singing up at people like that

Anyway what you gonna do about it ?

Juliet the dice were loaded from the start

And I bet and you exploded in my heart

And I forget the movie song

When you wanna realise it was just that the time was wrong Juliet ?

Come up on differents streets they both were streets of shame

Both dirty both mean yes and the dream was just the same

And I dreamed your dream for you and your dream is real

How can you look at me as if I was just another one of your deals ?

Where you can fall for chains of silver you can fall for chains of gold

You can fall for pretty strangers and the promises they hold

You promised me everything you promised me think and thin

Now you just says oh Romeo yeah you know I used to have a scene with him

Juliet when we made love you used to cry

You said I love you like the stars above I'll love you till I die

There's a place for us you know the movie song

When you gonna realise it was just that the time was wrong Juliet ?

I can't do the talk like they talk on TV

And I can't do a love song like the way it's meant to be

I can't do everything but I'd do anything for you

I can't do anything except be in love with you

And all I do is miss you and the way we used to be

All do is keep the beat and bad company

All I do is kiss you through the bars of a rhyme

Julie I'd do the stars with you any time

Juliet when we made love you used to cry

You said I love you like the stars above I'll love you till I die

There's a place for us you know the movie song

When you gonna realise it was just that the time was wrong Juliet ?

A lovestruck Romeo sings a streetsus serenade

Laying everybody low with me a lovesong that he made

Finds a convenient streetlight steps out of the shade

Says something like you and me babe how about it ?

Romeo E Giulietta

Un romeo pazzo d’amore canta una serenata dalla strada

Lasciando tutti tristi per la canzone d’amore che ha scritto

Trova la luce giusta nella strada

qualche passo fuori dall’ombra

dice qualcosa del tipo “tu ed io, piccola, che ne dici?”

Juliet dice “oh, sei Romeo, per poco non mi fai venire un infarto” lui è sotto la finestra

lei sta cantando “il mio ragazzo è tornato”

Non dovresti gironzolare qui

Cantando ad alta voce alle persone

In questo modo

Comunque che ci vuoi fare?

Juliet, i dadi sono stati truccati dall’inizio

Io ho scommesso e tu sei esplosa nel mio petto

E io dimentico, dimentico la canzone del film

Quando ti renderai conto che fu solo il momento ad essere sbagliato?

Arrivati da strade diverse

Furono entrambe strade di vergogna

entrambe sporche, entrambe meschine

e il sogno era lo stesso

ho sognato il tuo sogno per te

e adesso il sogno è realtà

Come puoi guardarmi se io sono stato solo un altro dei tuoi giochi?

Quando puoi incapricciarti di catene d’argento, puoi incapricciarti anche per catene d’oro

puoi innamorarti dei bei forestieri e delle promesse che hanno fatto

Mi hai promesso tutto

Mi hai promesso mari e monti

Adesso dici solo “ho Romeo”

Sai che litigavo spesso con lui

Juliet, quando facevamo l’amore tu piangevi

Dicevi “ti amo come le stelle nel cielo,

ti amerò fino alla morte”

c’è un posto per noi

conosci la canzone del film

quando capirai che fu solo il momento ad essere sbagliato

non posso non posso parlare come quelli che parlano in tv

e non posso fare una canzone d’amore nel modo in cui dovrebbe essere

non posso fare tutto, ma farei qualsiasi cosa per te

non so fare niente se non amarti

tutto ciò che faccio è sentire la tua mancanza e del modo in cui stavamo insieme

tutto ciò che faccio è tenere il ritmo e le cattive compagnie

tutto ciò che faccio è baciarti attraverso i versi di una poesia

Juliet farei scintille con te ogni volta

Juliet, quando facevamo l’amore tu piangevi

dicevi “ti amo come le stelle nel cielo. Ti amerò fino alla morte”

C’è un posto per noi, conosci la canzone del film

Quando capirai che fu solo il momento ad essere sbagliato?

Un romeo pazzo d’amore canta una serenata dalla strada

Lasciando tutti tristi per la canzone d’amore che ha scritto

Trova la luce giusta nella strada

qualche passo fuori dall’ombra

dice qualcosa del tipo “tu ed io, piccola, che ne dici?”


venerdì 6 novembre 2009

Ma io difendo quella croce


5 novembre 2009
Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi, se fosse per quelle, lo leverei anch’io.

Fa ridere Feltri quando, con ignoranza sesquipedale, accusa i giudici di Strasburgo di “combattere il crocifisso anziché occuparsi di lotta alla droga e all’immigrazione selvaggia”: non sa che la Corte può occuparsi soltanto dei ricorsi degli Stati e dei cittadini per le presunte violazioni della Convenzione sui diritti dell’uomo. Fa tristezza Bersani che parla di “simbolo inoffensivo”, come dire: è una statuetta che non fa male a nessuno, lasciatela lì appesa, guardate altrove. Fa ribrezzo Berlusconi, il massone puttaniere che ieri pontificava di “radici cattoliche”. Fanno schifo i leghisti che a giorni alterni impugnano la spada delle Crociate e poi si dedicano ai riti pagani del Dio Po e ai matrimoni celtici con inni a Odino. Fa pena la cosiddetta ministra Gelmini che difende “il simbolo della nostra tradizione” contro i “genitori ideologizzati” e la “Corte europea ideologizzata” tirando in ballo “la Costituzione che riconosce valore particolare alla religione cattolica”. La racconti giusta: la Costituzione non dice un bel nulla sul crocifisso, che non è previsto da alcuna legge, ma solo dal regolamento ministeriale sugli “arredi scolastici”.

Alla stregua di cattedre, banchi, lavagne, gessetti, cancellini e ramazze. Se dobbiamo difendere il crocifisso come “arredo”, tanto vale staccarlo subito. Gesù in croce non è nemmeno il simbolo di una “tradizione” (come Santa Klaus o la zucca di Halloween) o della presunta “civiltà ebraico-cristiana” (furbesco gingillo dei Pera, dei Ferrara e altri ateoclericali che poi non dicono una parola sulle leggi razziali contro i bambini rom e sui profughi respinti in alto mare).

Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. È, da duemila anni, uno “scandalo” sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione. L’immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all’ingiustizia, ma soprattutto di laicità (“date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”) e gratuità (“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”).

Gratuità: la parola più scandalosa per questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all’asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu proprio l’ideologia più pagana della storia, il nazismo – l’ha ricordato Antonio Socci - a scatenare la guerra ai crocifissi. È significativo che oggi nessun politico né la Chiesa riescano a trovare le parole giuste per raccontarlo.

Eppure basta prendere a prestito il lessico familiare di Natalia Ginzburg, ebrea e atea, che negli anni Ottanta scrisse: “Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente… Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli scolari ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato morto nel martirio come milioni di ebrei nei lager? Nessuno prima di lui aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli.

A me sembra un bene che i bambini, i ragazzi lo sappiano fin dai banchi di scuola”. Basterebbe raccontarlo a tanti ignorantissimi genitori, insegnanti, ragazzi: e nessuno – ateo, cristiano, islamico, ebreo, buddista che sia - si sentirebbe minimamente offeso dal crocifisso. Ma, all’uscita della sentenza europea, nessun uomo di Chiesa è riuscito a farlo. Forse la gerarchia è troppo occupata a fare spot per l’8 per mille, a batter cassa per le scuole private e le esenzioni fiscali, a combattere Dan Brown e Halloween, e le manca il tempo per quell’uomo in croce. Anzi, le mancano proprio le parole. Oggi i peggiori nemici del crocifisso sono proprio i chierici. E i clericali.

da Il Fatto Quotidiano n°38 del 5 novembre 2009

mercoledì 30 settembre 2009


Mercoledì 30/09/2009, un giorno come un altro...
Fiuuu, il prof ha terminato presto, penso, se camminerò con un passo svelto riuscirò a prendere il regionale delle 13:05. Cammina, cammina, evita merde di cane dissemminate ovunque sul territorio barese...che sono queste urla? Mah, un signore brizzolato grida contro una macchina, mentre una signorna cerca di distoglierlo, volano bestemmie gravi, in barese, il signore si sporge quasi fin dentro l'auto...Penso qualche ragazzo sarà arrivato a un passo dall'investire lui e la sua signora...Fammi guardare ma, è un "nonno", un povero anziano tremante alla guida della sua auto. Ma si può gridare così verso una persona anziana? magari avrà suonato per stimolare due passanti a camminare sul marciapiede. Fosse stato un ragazzo di Bari vecchia e il signore non avrebbe fatto il galletto, penso, e nel frattempo cammino perchè il treno non aspetta le mie riflessioni.
Cammino, penso e evito merde di cane...Penso ai miei "colleghi", contenti che il prof abbia terminato presto, quattro cavolate sulla nascita della ricerca operativa, lezione che si poteva evitare, vocio di fondo e un prof anziano che cerca di dire qualcosa di interessante a chi di interesse non ne ha; l'unico interese è superare l'esame con un voto ottimo, anche senza capire niente...E' questo che ci ha portati fin qua penso, penso che sia difficile parlare di qualsiasi cosa con i miei colleghi perchè non capiscono, non scherzo, non capiscono, studiano per obbiettivo.
Come molti ragazzi a scuola, studiano come riuscire a superare un compito o ad avere una media alta senza studiare, che assurdità. Ragazzi con medie alte che non riescono a formulare un discorso in italiano, non discernono ciò che gli accade intorno. Vestono kefia senza saperne la provenienza, portano simbologie sessuali sulle magliette senza capirlo...
Penso propio che abbiamo perso il piacere di scoprire chi siamo e il perchè di tante cose...
C'è una bambina che conosco e lei chiede continuamente perchè, è un peso per chi le sta vicino questa abitudine e ci meraviglia sentirle chiedere perchè, PERCHé noi non ci chiediamo più perchè...Perchè studio questa materia? ho visto preparati intere "botta e risposta" che chi le ha prodotte avrebbe potuto studiare benissimo tutto il programma in meno tempo e mi chiedo, perchè?
L'ultima merda in fondo a destra e sono arrivato in stazione...mi chiedo se la vita non si è ridotta ad evitare di schiacciarne una...Sudato come un maratoneta salgo in treno; l' obliteratrice si è "mangiata" letteralmente il mio biglietto, spero che il capotreno non facia problemi, lo ragiungo e mi oblietera lui il biglietto...
Viaggio in piedi, in mezzo a tanta gente, leggo il mio quotidiano e cala un velo di tristezza e angoscia sul mio domani, sul nostro.
Penso come al solito quante cose non si sanno e per quanto tempo sarò costretto a pensare che ci sarà sempre qualche inetto raccomandato a capo del mio setore?
No non è stata una giornata rilassante, ne tantomeno bella...Spero che la gente cominci a chiedersi più spesso perchè, perchè siamo alla deriva, ci si incazza con un nonnetto che vuole camminare sulla parte dela strada riservata alla sua auto senza dover evitare pedoni, ci si incazza per tutto. Si è iracondi e frustrati, ma il perchè non lo si conosce. Mi chiedo forse perchè molti conducono vite senza interesse, fanno cose che non gradevoli, routinarie, omologati ad una realtà di ignoranza e superficialità non ci si prende più il tempo per capire, allora si fa, si fa tutto senza un perchè...Ragazzi con auto per far sentire al di fuori la musica, tette enormi ma non per allattare a meno che tuo figlio non sia ciccio bello in lattice, ci si compra vestiti senza chiederci se ci piacciono ma l'unica cosa che ci chiediamo è cosa diranno gli altri di come ci vestiamo, studiamo per il voto e non per imparare nulla, studiamo per fregiarci di un titolo, stravolgiamo culti e religioni a nostro piacimento, ci sorbiamo qualsiasi cavolata detta in tv, basta il mezzo perchè sia attendibile, lavoriamo per consumare interi stipendi in gratta e vinci o superenalotto, lasciando che lo stato speculi sui bisognosi, ci gonfiamo di muscoli non per sollevare sacchi di cemento ma per sentirci più sicuri di noi stessi, perchè se facessimo affidamento sul nostro cervello il vuoto ci angoscerebbe...Camminiamo cercando di evitare di mettere un piede sulla merda di un cane e non raccogliamo quella del nostro...condanniamo la prostituzione e ne usufruiamo indirettamente con programmituttitetteeculi, facciamo lunghe code sul lungo mare con facce da funerale e la mattina seguente ci lamentiamo del sole oramai malato...Forse dovremo chiederci più volte perchè, altrimenti la vita si riduce ad evitare di pestare una merda neanche nostra!

giovedì 17 settembre 2009

Formarsi


Perché del percorso formativo:

La nostra vita è contraddistinta da diverse fasi, c’è un tempo in cui possiamo riempirci di contenuti e c’è un tempo in cui dobbiamo svuotarci di questi contenuti.
Se nel periodo a nostra disposizione “non ci siamo riempiti”, rischiamo di scavare il fondo del nostro pozzo di contenuti e non trovarci nulla al momento del bisogno. Certo in quei momenti non saremo peggiorati ma non saremo neanche in grado di dare qualcosa all’altro.
Quindi prendersi cura del nostro contenuto, di ciò che nel momento del bisogno possiamo estrnare è prendersi cura di noi stessi. Ma ci vogliamo bene abbastanza? Per volerci bene, ci conosciamo, conosciamo noi stessi? Riusciamo a stare bene con l’altro superando le barriere moralistiche che contraddistinguono la nostra società?
Infatti per capire ciò che è giusto e sbagliato bisogna comprendere ciò che ci circonda, possedere conoscenza abbastanza per discernere il bene dal male.
Es: differenza tra i rimproveri motivati (che ci portano e motivano la conoscenza del bene dal male) e quelli del “perché no!”dei nostri genitori.
Noi ci rendiamo conto di essere liberi proprio quando qualcun altro fa qualcosa che a noi non va a genio, che non condividiamo.
Quando impariamo veramente qualcosa? Quando la subiamo per primi,capiamo come accogliere l’altro quando veniamo accolti, quando qualcuno con l’esperienza di vita ci porta a conoscenza tramite il nostro giudizio del giusto modo di fare qualcosa. Cioè noi capiamo da soli che è il giusto modo di relazionarsi.
Perciò quando viviamo qualcosa di bello, ciò entra a far parte del nostro percorso formativo e diventa parte di noi stessi. Nel momento del bisogno verrà fuori da sé. Perciò lascia che qualcuno venga incontro a te e riempia il tuo pozzo/tazza.
Un percorso formativo ha bisogno di semplicità, chi è sobrio può comunicarci come nell’essenzialità si nasconde il “segreto della felicità”.
La bellezza di essere cristiani sta nell’alternarsi delle fasi di riempimento e svuotamento, dal fatto che non impariamo mai abbastanza, dal nostro volerci mettere continuamente in discussione tramite un miglioramento continuo.

venerdì 19 giugno 2009

Per un futuro egosostenibile...


Ero sulla via di Corato. E il Signore mi ha parlato.
Ero in vespa, occhiali da sole e sole che picchiava forte. Non vedevo nulla.
Ad un certo punto. LAVORI IN CORSO!sstrada interrotta sembra.
Ecco un operaio, faccia stremata dalla fatica, dal sole preso nel posto sbagliato al momento giusto.
Mi avvicino per chiedere informazioni. Ma non è un operaio, forse un contadino, intravedo una ruota al di là del muretto a secco, forse del suo motozappa. Ha dei calli sulle mani, mani forti di chi ha lavorato all'età sbagliata nel posto giusto.
Mi volta le spalle e cosa vedo? una minigonna?! Non è un cntadino...Su questa strada a quest'ora, non sarà mica una prostituta! certo ha il volto invecchiato precocemente, d chi ha amato sempre nel posto sbagliato e nel momeno sbagliato.
Ora si volta e le scorgo il viso...
Ecco ! extracomunitaria! non era abbronzatura, ma il coloe della sua pelle.
Ma che lingua parla? Sembra latino, mi viene da ridere...anche se non c'è nulla da ridere, perchè ricordo la mia prof di italiano del liceo: ad un anno dalla pensione e non può andarci più, con la nuova riforma non c'è una cattedra per lei...ah...la persona giusta nel posto sbagliato.
Però questa ragazza assomiglia ad una studentessa, l'età sembra essere quella giusta ma...piange!
Non è un motozappa ma uno scooter al rovescio! qualcuno sarà caduto e lei farnetica il suo nome, ha paura di perdere...il suo ragazzo! Ecco cosa cercava di dirmi! Mi sporgo un po', oltre il muretto a secco e c'è un ragazzo con il corpo supino, spero sia vivo. E' vivo! respira, mi parla, chiede aiuto, sembra quasi un extracomunitario su di una spiaggia, arrivato stremato sulla riva di pietra in un mare di fango, persone giuste nei posti sbagliati.
Si alza, ma zoppica.
Sembra non dipenda dall'incidente, sembra...Pino! Quel mio amico delle medie che rimaneva solo a casa ogni volta che andavamo a ballare, lui si vergognava tanto, qualche volta però è venuto con noi...Persona giusta nel posto sbagliato.
Zoppicava come un anziano, come quel nonnetto che durante il sevizio civile accompagnavo a fare una passeggiata.
Ma il suo vero problema non era il ginocchio fragile, ma il Parkinson e l'Alzheimer! forse una piccola passeggiata, un sorriso..sembrava fossi la persona giusta al momento giusto.
Non ricordo più cosa il Signore mi abbia detto dal pulpito di un altare di marmo ogni domenica, ricordo a malapena il bisbiglio d'aiuto di quel corpo senza nome, o ragione sociale.
Senza lavoro o documento, carta di credito o conto corrente.
Solo una vignetta sul suo capo con su scritto HELP.
Sembra un fumetto questa vita, un fumetto senza supereroi, in cui nessuno salva l'aereo che precipita con i superpoteri. Nessuno redime i criminali con i superpoteri...
Non ci sono superpoteri o magie all'Harry Potter!
Ci siamo solo noi con le nostre vite egosostenibili, chiuse nei nostri punti di vista.
Non ricordo cosa il signore mi abbia detto, avevo le cuffie del mio lettore mp3...ero sulla vespa con il casco, il sole negli occhi...
Non ricrdo se mi sono fermato ad aiutare, perchè la sveglia è suonata prima e mi son dovto alzare per pensare solo alla mia giornata....

sabato 13 giugno 2009

CARITAS


Mattinata di giugno, bella giornata, finito il turno di notte mi aspettano due giorni di riposo quasi quasi me ne vado un po’ in giro con la mia moto rossa, magari a pescare oppure a prendere un caffè con qualche collega…Ma guarda un po’ chi c’è a quest’ora di fronte alla parrocchia, Giuseppe, chissà che farà ora, era così bravo a scuola:” Giuseppe, Giusè, (non si gira, quasi sembra che gli spiace che l’abbia riconosciuto mah io riprovo), GIUSEPPE!”

Giuseppe:” Ciao Nicola, non ti avevo visto.”.

Nicola:” Uè carissimo, che fai da queste parti? E con quelle buste? Lasci qualcosa alla Caritas? Questi poi non è che ci credo tanto, danno la roba a chi li sta simpatico e magari non ne ha bisogno…”.

Giuseppe:”Dai perché dici così, sono brave persone, s’impegnano”.

Nicola:”Ma che ne sai tu? Mica le conosci…vabbè dai cambiamo discorso…che si dice? Tutto Bene?”.

Giuseppe:”(Ora che gli dico a questo mica gli posso spiegare tutto…), Più o meno, ho qualche problemino con il lavoro, sai la crisi, ho difficoltà ad arrivare a fine mese…”

Nicola:”Veramente? Dai non dire fesserie avevi trovato quel bel lavoro alla Bulloni&Bulloni,

ti vedevo ogni mattina metterti in macchina, (e che macchina), accompagnare i tuoi figli a scuola…”

Giuseppe:”(Ma questo che ne sa dei miei problemi, alla sua età, lavoretto tranquillo, single), Non tocchiamo il tasto: lavoro! La Bulloni&Bulloni mi ha messo in cassa integrazione sei mesi fa questo è l’ultimo, sai ho anche mia figlia che quest’anno ha incominciato a frequentare l’università, tante spese, mia madre non sta tanto bene, da quando babbo non c’è più…”

Nicola:”Vabbè dai, è l’ultimo mese di cassa integrazione! Poi quando vuoi distrarti ti fai un bel giro sulla tua moto rossa! Anch’io ne ho comprata una nuova nuova come la tua! Un affare, l’ho pagata meno della metà, si vede ce chi l’ha venduta non capisce niente!”.

Giuseppe:”(Allora è lui lo spilorcio! Però a me servivano tanto quei soldi!) No la moto l’ho venduta, al nord però e se l’è vista tutto il concessionario. Comunque finito questo mese scade il contratto e non credo che lo rinnoveranno”.

Nicola:”Vabbè dai uno bravo come te lo troverà subito un altro lavoro…non credo molto alla crisi! (Meglio che lo saluto che mi sta a mettere una pacondria addosso! Poi se esce Don Uorry e mi vede fuori la chiesa mi inizia a dire da quand’è che non vieni, non ti riconcili, bla bla…Meglio un giro in moto va!). Allora ci vediamo presto e se una sera di queste ti va mi vieni a trovare alla pizzeria! Ciao bello!”

Giuseppe:”(questo non ha capito una mazza che soldi non ne ho….altro che lavoro…si il rappresentante di alghe-marce-per-fa-riaddormentare-le-rughe-riassopite-delle-signore-anziane-residenti-in-puglia-ma-con-origini-nordiche-e-un-po-fesse oppure di aspirapolvere-che-se-non-stai-attento-ti-scompare-il-nonno-perché-lo-risucchia-che-è-così-potente-che-te-lo-rinvia-per-e-mail-alla-casa-di-riposo! Pensare che mi sono laureato pure e sto zotico…) Sì sì, appena posso contaci….ciao e a presto!”


lunedì 25 maggio 2009

Mah...


-Gentile Giacomo Muscatella la ringraziamo per averci dato il suo curriculum e la sua disponibilità, le faremo sapere...
-Cosa? le faremo sapere cosa?
-Le faremo sapere...grazie...
-Ah ho capito...
-Senta non faccia il polemico mica è l'unico laureato poi...
-Poi? poi cosa? è vero c'ho messo un po' di più a laurearmi, si i voti non erano fantastici, ma è stata tutta farina del mo sacco, niente bigliettini...cioè ci ho provato ma non ho mai saputo copiare, sa conformarmi alla media!
-Ecco!
-Aaah ora ho capito...sono figlio di N.N...
-Mi scusi non banalizzi, non è facile mandare avanti un'azienda, un'azienda che fa di tutto per andare indietro...poi lei avrà studiato...questi operai non sono più queli di una volta!
-Eh eh! ci credo provi a prendere un operaio di una volta e a parlargli di flessibilità!
-Guardi che la flessibilità è un concetto indispensabile che fa sì che il progresso non si fermi, perchè i nuovi project managment of business gamer an plotter of supply manufacturing....
-Vabbè sì se mi fa una vignetta capisco di che sta parlando...una vignetta con un ragazzo...
-Senta non faccia il volgare! non sarà mica di sinistra vero? mi aveva detto che andava in chiesa...
-E che c'entra scusi? Poi mi spiega come fa un ragazzo senza lavoro ad essere di destra? per definizione la sinistra si occupa del ceto medio basso mentre la destra...
-Non facciamo della retorica!!
-Retorica? in che senso scusi?
-Retorica...retorica...Suo padre che lavoro fa?
- E vabbè...siccome mio padre è un primario di ospedale devo pensare ad arricchirmi?
-Dovrebbe pensare alla sua classe!!
-Alla mia classe? cioè di non-più giovane laureato disoccupato?
-Non faccia il pessimista, le manca forse il piatto in tavola?
-Oggi no, ma domani chissà...
-Ma va là vedrà che suo padre...
-Mio padre?? vede che io mi sono fatto da solo...e non rida! lo so cosa sta dicendo...a 28 vivo ancora in casa ma è una situazione che avete voluto voi classe dirigenziale che...
-La smetta! mica è colpa nostra se voi giovani siete una massa di pecore ignoranti e malleabili come la cera...basta un po' calore e il gioco è fatto!
-Effettivamente...non posso darle torto, però non siamo tutti uguali perchè sa...
-Sì? non siete tutti uguali? secondo lei c'è differenza tra voi giovani di sinistra e quelli di destra?
-Beh così mi offende, equiparare un ragazzo fascista di ignoranza nazionale o un pedomafiocattoberlusconiano a un sinistroide...(certo che anche a me danno un po' fatidio 'sti ragazzi comunisti pieni di luoghi comuni e più ignoranti di...questo non glielo dico perchè se no mi do la zappa fra i piedi...però parlare di comunismo nel duemilaennove...MAH)...
-Guardi se vuole il mio parere berlusconi è stato eletto tramite votazioni, forse non si sapeva prima che persona era? l'avete votato voi, noi classe dirigenziale abbiamo approfittato semplicemente della situazione...come farei a permettermi il suv, la barca, la villa al mare con piscina, l'amante, la squadra di calcio se dovessi pagare il giusto gli operai e il fisco?
-Allora è tutto normale, gente ignorante che va a votare, priva di ogni fondamento eticosocialpolitico...
-Vorrebbe levare il voto a qualcuno? non è forse di sinistra o dentro di se è di destra?
-Guardi che...(però se ci penso tutti sti caproni che votano destra e sono spiantati, operai, contadini, disoccupati, ragazzi, padri di famiglia...io glielo leverei il voto...il presidente è anche pedofilo ora che scusa inventeranno? ...che schifo di paese di m...)...no la colpa è dei mezzi d'informazione!
-Ma perchè lei che fa per cambiare il mondo?
-Io? diceva Falcone (...o Borsellino...non mi fare tentennare se no la citazione perde di efficacia) che per cambare il mondo basta che oguno di noi faccia il proproo lavoro con buon senso!
-Allora non fa niente perchè un lavoro non ce l'ha!
-( 'naggia).
-Vabbè vedo che le squilla il cellulare, la lascio al suo lavoro...
-Bravo, buonagiornata!
-A lei ( ma vedi sto...).

lunedì 18 maggio 2009

Rappresentanti di Israele a Bari il 28 maggio‏.


Ringrazio Santamaria che mi ha inviato la seguente e-mail:

Il 28 e 29 maggio si terra´ a bari un convegno organizzato da federutility, la societa´ che gestisce i servizi pubblici privatizzati, con la collaborazione dell´ambasciata israeliana in italia, sul tema dell´acqua.
Vi prenderanno parte esponenti del ministero degli esteri israeliano, quindi rappresentanti diretti dello stato che ha appena compiuto la strage di gaza con l´operazione piombo fuso, che ora stringe la stessa popolazione di gaza in un assedio che provoca una situazione umanitaria insostenibile, che tiene segregata la popolazione della cisgiordania nel muro dell´apartheid, e che pratica costantemente soprusi e violenze contro i palestinesi.
La regione puglia ha patrocinato questo evento, nel programma ufficiale del convegno sono previsti gli interventi del presidente della regione Vendola e dell´assessore ai lavori pubblici Introna (www.federutility.it).
Facciamo in modo che il governo israeliano, razzista e colonialista, che pratica l´apartheid ed il massacro nei confronti dei palestinesi, che occupa militarmente territori dei suoi stati confinanti, rubandone le risorse idriche, non riceva la legittimazione politica della Puglia.
Chiediamo che la regione ritiri il patrocinio concesso al convegno e che nessun rappresentante della giunta vi prenda parte.
Sosteniamo il diritto dei palestinesi alla loro terra ed alla vita.
Si puo´ sottoscrivere il seguente appello come singoli o come gruppi mandando una mail al seguente indirizzo: acquabenecomune28maggio@live.it

Al Presidente della Regione Puglia

Nichi Vendola

Ai componenti della Giunta Regionale

Bari, 14 maggio 2009



Oggetto: Convegno “H2Obiettivo 2000” organizzato da Federutility.


Il convegno “H2Obiettivo 2000” organizzato da Federutility con la collaborazione dell´Acquedotto Pugliese SpA, in programma il 28 e 29 maggio prossimi presso Villa Romanazzi Carducci, promuove una logica di privatizzazione dei servizi pubblici e dell’acqua, il bene pubblico per eccellenza, in continuità con la politica che ha animato il Forum Mondiale sull´acqua di Istanbul, secondo il quale l’acqua deve essere considerata un bisogno - e, dunque, un bene economico commercializzabile da cui trarre profitto – e non un diritto umano inalienabile.

Il convegno riceve contributi, fra gli altri, dalla Veolia Eau, prima multinazionale del settore idrico a livello mondiale, in Italia dal 1884 e oggi presente attraverso diverse società su tutto il territorio nazionale fra cui Acqualatina S.p.A., che dall’inizio della sua attività ha aumentato le tariffe fino al 300% (non “giustificate” neanche da un miglioramento del servizio) interrompendo il servizio a coloro i quali non si potevano permettere di pagare. La società è stata oggetto di indagini giudiziarie già dal 2004 i cui vertici sono stati accusati lo scorso anno di associazione a delinquere, truffa aggravata, falso ideologico e abuso d’ufficio. La Veolia, secondo Amnesty International, si è resa responsabile (quando ancora si “chiamava” Vivendi) anche di una serie di violazioni dei diritti umani in molti Paesi asiatici e sud americani.

Allo stesso Convegno prenderanno parte, inoltre, esponenti del Ministero degli Esteri Israeliano e dell´Autorità delle acque di Israele, cioè i rappresentanti di uno Stato che pratica l´occupazione militare, la segregazione e il massacro nei confronti del Popolo Palestinese, e che si appropria con la forza delle armi delle risorse idriche degli Stati confinanti, nonché di quelle della popolazione palestinese.

La Regione Puglia non può in alcuna maniera legittimare queste politiche.

Chiediamo, dunque, alla Giunta Regionale di ritirare il Patrocinio concesso a questa iniziativa, e al Presidente della Regione Nichi Vendola e all´Assessore alle Opere Pubbliche Onofrio Introna di non prendere parte all’iniziativa come previsto dal programma ufficiale del convegno ().www.federutility.it

Perché si scrive acqua ma si legge diritto alla vita e alla democrazia.

Primi firmatari:

Comitato di Bari Contratto Mondiale sull’Acqua
Comitato di solidarietà´ con il popolo Palestinese in terra di Bari
Per adesioni all´appello: acquabenecomune28maggio@live.it

martedì 5 maggio 2009

Come Berlusconi si è appropriato grazie a Previti della villa di Arcore sfruttando una tragedia :Tratto da: "I segreti di Roma" (Corrado Augias).


(Dopo aver raccontato la tragedia di via Puccini...)
Alcune settimane dopo l’eccidio, il notaio Carlo Pantalani rese pubblico il testamento olografo
del marchese Casati Stampa, nel quale, fra l’altro, si leggeva: «Nomino mia
erede universale mia moglie Anna Fallarino che mi ha reso tutti gli anni in cui
mi è stata vicino, felicissimo, e che ho sposato in chiesa il 21 giugno 1961. A
mia figlia Annamaria, di Letizia Izzo, spetterà la legittima, con in più
l’assicurazione di 100 milioni e il quadro raffigurante la Madonna col Bambino». I parenti di Anna impugnano il documento assumendo che, se la sera del 30 agosto la loro congiunta fosse morta anche un solo secondo dopo il marito, l'eredità dei Casati Stampa toccherebbe a
loro. Li assiste in questa delicata vicenda un certo avvocato Cesare
Previti, nato a Reggio Calabria nel 1934, simpatizzante neofascista come suo
padre Umberto, commercialista, buon amico della sorella di Anna. Le perizie
medico-legali stabiliscono, però, che i colpi hanno ucciso la marchesa
all'istante, che il suicida Camillo quindi è morto dopo, e che per conseguenza
l’erede è la figlia di primo letto Annamaria, nata a Roma il 22 maggio 1951. il
Tribunale dei minori affida la ragazza a un tutore fino al compimento della
maggiore età. A quel punto l’avvocato Previti, benche rappresenti gli interessi
dei Fallarino, contatta la giovane Annamaria offrendole la propria assistenza.
Sconvolta dalla tragedia, lei accetta. Emilia Izzo, sua zia materna e unica
congiunta vivente, chiede al Tribunale di Roma di essere nominata tutrice della
nipote minorenne. Davanti al magistrato, perrò, Annamaria dichiara di non voler
essere affidata alla zia bensì al senatore Giorgio Bergamasco (nato a Milano
nel 1904 e appartenente al partito liberale). Il pretore di Milano Antonio De
Falco l'asseconda, trascurando l’articolo del Codice civile che prevede la
nomina del tutore, preferibilmente, «fra gli ascendenti o fra gli altri prossimi
parenti o affini del minore». Il ruolo di protutore, cioè di avvocato della
minore e suo rappresentante in caso di conflitto d'interessi con il tutore
stesso, è esercitato dall'avvocato Previti.
L'ereditiera, scossa dalla perdita del padre (e in quelle circostanze),
frastornata dalle incombenze legali e dall'assedio dei media, lascia l’Italia.
Vivrà stabilmente a Brasilia dopo aver sposato Pier Dona Dalle Rose. Passano i
mesi, la marchesina, divenuta maggiorenne, si emancipa dal tutore. Bergamasco,
ora ministro nel gabinetto Andreotti, è nominato suo procuratore generale
«rimossa ogni limitazione di mandato», vale a dire con amplissimi poteri; l'ex
protutore Previti resta suo avvocato. Pressata da tasse arretrate e scadenze di
imposte di successione, nell'autunno del 1973 Annamaria incarica l’avvocato di
vendere la villa di Arcore e relativo parco, con espressa esclusione di arredi,
pinacoteca, biblioteca, e delle circostanti proprietà terriere. Nella primavera
del 1974 l’avvocato Previti le telefona a Brasilia, annunciandole trionfante di
avere concluso «un vero affare». Ha venduto la villa di Arcore al completo,
compresi cioè quadri (tele del Quattrocento e del Cinquecento oltre a un
magnifico ritratto di Anna Fallarino, opera di Pietro Annigoni, giudicato dai
critici opera notevolissima), biblioteca (10 mila volumi antichi), arredi, un
parco immenso, per 500 milioni di lire. Dal Brasile Annamaria non si rende conto
che la cifra tanto sbandierata corrisponde a quella di un buon appartamento nel
centro di Milano.
Pochi giorni dopo, il costruttore edile Silvio Berlusconi (e lui l'acquirente)
s'insedia nella sontuosa villa. Non versa subito i 500 milioni pattuiti. Pagherà
in comode e lunghissime rate annuali coincidenti con le scadenze fiscali di
Annamaria Casati, nonchè con le numerose pendenze verso l’erario del suo defunto
padre Camillo. Di anno in anno, e fino al 1980, la proprietà di Arcore, di cui
l'intraprendente «palazzinaro» ha preso possesso nel 1974, resterà intestata ad Annamaria Casati, che continuerà quindi a pagare anche la tassa di proprietà.
Nell'atto di vendita, sottoscritto il 2 ottobre 1980, la villa è descritta in questi termini: «Casa di abitazione con circostanti fabbricati rurali e terreni a varia destinazione».
Poco tempo dopo la «casa di abitazione» pagata 500 milioni a rate, sarà ritenuta dalla
Cariplo garanzia sufficiente per un finanziamento di 7 miliardi e 300 milioni di
lire.

lunedì 4 maggio 2009

Leoni Per Agnelli.

Ragazzi per chi non l'ha visto, questo è "Leoni Per Agnelli"...Studiare serve per non farsi infinocchiare, per non fare del facile disfattismo scappando dallo sforzo a cui si è chiamati e per prendere coscienza di ciò che ci circonda...Consiglio la visione del film...

martedì 28 aprile 2009

"Siamo nel mondo ma non del mondo"


Ciao ragazzi ( e non),
Ieri, (28/04/2009), ero presente all'incontro presso il salone dell'E.P.A.S.S. e sono rimasto stupito dalla mancanza di tante persone...nel senso che mi aspettavo una maggiore partecipazione del "popolo" biscegliese e di voi ragazzi.
Capita poche volte di poter ascoltare un uomo illuminato, che ha vissuto esperienze forti e ha combattuto contro la
mafia ove questa imperversa sovrana.
Il verbo principale sul quale si è svolto l'incontro è stato intrecciare, intrecciare tutte l'esperienze della nostra
vita, senza escluderne alcuna, affinchè da tutte queste possa formarsi il nostro disegno di persona.
Senza trascurarne alcuna, ma grazie all'armonia di queste si riesce a dare un senso alla nostra vita affinchè la nostra presenza nel mondo non sia un'appartenenza alle sue logiche...E' vero, la vita ci sottopone a traumi, (vedi il terremoto in abruzzo), che mettono in dubbio essa stessa e le fondamenta su cui ci poggiamo, se queste tremano e cadono, un interrogativo nasce in noi: come si fa a vivere da cristiani? come può essere la nostra fede incisiva a tal punto da rendere credibile la nostra scelta?
Mons. Bregantini introduce qui un bel termine di paragone, nato dal confronto del suo ruolo mutato insieme alla sua terra di permanenza:

- "...in Calabria ero un pastore...", racconta di un incontro in un ovile con un pastore che alla sua vista lo saluta come COLLEGA:"...Sono un pastore non un pecoraio...Pecoraio si nasce, pastori si diventa...", infatti il pecoraio agisce per dovere, per svolgere un compito doveroso, mentre il pastore ama; (qui mi è sorta allora una domanda, forse retorica: se l'italia è il paese con una onnipresenza della Chiesa come fa ad essere une dei paesi ai primi posti per mafia, corruzione, mancata libertà di stampa, ignoranza...forse ci sono- troppi pecorai e pochi pastori?);

- "...in Molise sono una sentinella..."; qui il tasto è più doloroso, elenco di compiti di noi laici, che dovremmo essere le sentinelle per eccellenza; nostri dovrebbero essere i compiti di VIGILARE, (la nostra scelta dovrebbe portarci ad avere una vista più acuta, una prontezza "speciale" nel riconoscere ciò che ci circonda), PARLARE con voce tonante quando scrutiamo ciò che non va, INTRAVEDERE, avere lo sguardo al futuro, vedere in oggi i semi degli accadimenti futuri, (molto bella la similitudine con il contadino, suo fratello, che gli spiega i criteri con cui sceglie i rami da potare, lasciando a volte quelli che sembrano più fragili ma che con fede sa che porteranno fioritura e frutta).
Infatti non dobbiamo dimenticare il compito a cui siamo chiamati in questa realtà difficile...tenendo presenti le nostre forti peculiarità: potremmo dire che noi al sud, apparteniamo atavicamente a quella corrente di pensiero che fa riferimento a Socrate prima e ad Agostino poi, siamo portati ad amare e in seguito a conoscere, in contrapposizione a chi conosce dal principio e poi ama, (Platone prima, Tommaso poi).
Quindi non dobbiamo affrontare ciò che ci cirdconda con eccessiva severità, soprattutto per chi svolge un compito di "EDUCATORE".
Dovremmo :
- non giudicare, ma analizzare;
- non vincere, ma convincere;
- non imporre, ma proporre.
Il compito di tutti noi non è di giudicare il mondo ma di salvarlo: a supporto di questa tesi commuovente è l'esperienza in carcere, ove ai piedi del Presepe, i carcerati avevano deposto una fase tratta dal Vangelo: "Non sono venuto per giudicarvi, ma per salvarvi".
Il passaggio da una vita piatta, senza fede, ad una ricerca di ciò che siamo è dare un senso alla nostra vita, al tempo a nostra disposizione: con Gesù il tempo passa da essere piatto ad essere concentrato.
Ma in cosa si differenziano fondamentalmente i cristiani? (in cosa dovremmo differenziarci?) IN UNA VITA SOCIALE MIRABILE, PARADOSSALE: I CRISTIANI SONO NEL MONDO COME L'ANIMA E' NEL CORPO!
Noi non siamo chiamati a passare da una sottomissione ad una ribellione, ma a condurre una vita alternativa, a proporre una meta più alta, ad essere tutti coinvolti nel mondo e non travolti! I nostri sentimenti possono diventare una zavorra che ci porta giù negli abissi oppure una vela che ci traina avanti! Non siamo chiamati a sdegnarci ma a indignarci, (sdegnarsi equivale a provare disprezzo, indignarsi a provare vivo risentimento).
Concludo riportando una citazione di Don Tonino, siamo chiamati a:
Annunciare con chiarezza, Denunciare con coraggio, Rinunciare con coerenza.

Vi abbracio tutti, spero non perdiate più queste occasioni per fare dei grossi balzi verso la propria crescita.

Se voltele conoscere qualcosa in più su Monsignore Bregantini cliccate qui.

P.S.: perdonatemi qualche errore ma ho scrito di fretta in una pausa durante lo studio, ansioso di rendervi partecipi di tutto:-)

venerdì 10 aprile 2009

Tratto da: "LA CIRCONVALLAZIONE DEL CALVARIO"



[...] La croce rimane sempre al centro delle nostre prospettive. Ma noi vi giriamo al largo.
Troppo al largo. Prendiamo un' extramurale lontanissima dal colle dove essa s'innalza. E' come quando, in viaggio, si sfiora una città passando dalla tangenziale. Mentre l'automobile corre sulla strada, si dà ogni tanto un'occhiata ai campanili che si ergono e alle torri che svettano. Ma poi tutto finisce lì.
Purtroppo la nostra vita cristiana non incrocia il Calvario. Non s'inerpica sui tornanti del Golgota. Passa di "striscio" dalle pendici del luogo del cranio.
Come i corinzi anche noi, la croce, l'abbiamo "inquadrata" nella sublimità dela parola.
L'abbiamo attaccata con riverenza alle pareti di casa nostra, ma non ce la siamo piantati nel cuore. Pende dal nostro collo, ma non pende sulle nostre scelte. Le rivolgiamo inchini e incensazioni in chiesa, ma ci manteniamo agli antipodi della sua logica.
L'abbiamo isolata, sia pure con tutti i riguardi che merita. E' un albero nobile che cresce su zolle recintate. Nel centro storico delle nostre memorie religiose. All'interno della zona archeologica dei nostri sentimenti ma troppo lontano dalle strade a scorrimento veloce che battiamo ogni giorno.
Dobbiamo ammetterlo con amarezza. Abbiamo scelto la circonvallazione e non la mulattiera del Calvario.
Chi sa se questa quaresima non ci riconcili con la Croce e ci faccia ritrovare, sulla carta stradale della nostra esistenza paganeggiante, lo svincolo giusto che porta ai piedi del condannato!
E' un augurio per tutti. Vostro
don Tonino Bello

giovedì 26 marzo 2009

Lettera a ragazzi...

Bisceglie, 25/03/2009

Cari ragazzi,
Ho appena finito di leggere un libro dal titolo “Charitas sine modo”, trascrizione di molte riflessioni di Don Tonino Bello. La traduzione letterale del titolo è “Amore senza limite”; Don Tonino parla di amore senza moderazione, senza misura, senza ritegno, come uno straordinario manifesto programmatico della vita cristiana: l’affido che Gesù Cristo ci consegna ogni qualvolta usciamo dalla chiesa.
Non vi nascondo che trovo difficoltà a capire come si possa amare senza ritegno. Costruire la propria vita sull’amore. Però ci provo. Provo ad essere un cristiano ogni giorno. A volte mi sembra che ci riesca, a volte lascio troppo spazio al mio egoismo. Vorrei che tutte le parole sotto le quali è sommerso questo messaggio, parole che vi stancano, vi annoiano e vi confondono, venissero spazzate via, come foglie secche, da una folata di buon senso.
La Chiesa che viviamo al giorno d’oggi non piace neanche tanto a me. E’ una Chiesa che si concentra troppo sui riti, sulle parole articolate, sull’esteriorità. Certo, c’è bisogno di dare una connessione logica a ciò che si vuol fare, a ciò che si prova. Mettere nero su bianco affinché qualcosa rimanga. Però io credo che oggi noi stiamo vivendo due estremi: c’è chi di voi è eccessivamente incastrato su binari ciechi del “farlo perché bisogna farlo” e chi si annoia a sentire qualsiasi parola. Ma non trovate che questi due modi di interpretare la vostra religiosità siano una perdita d’interesse? L’interesse che vi deve coinvolgere è l’interrogativo costante, una continua ricerca…ma di chi? Del Signore, di Gesù…
Quando siete soli, quando siete nel silenzio, non sentite un bisogno costante che vuole essere soddisfatto? A volte provate a soddisfarlo con frivolezze, a volte con i riti…Ma questo bisogno pulsa e la vostra soddisfazione è effimera e il senso di insoddisfazione permane. Io ho trovato l’unica soddisfazione a questa “mia sete di non so cosa”: rendermi utile, amare il prossimo.
Io non vi invito ad essere cristiani all’interno della parrocchia S. Pietro, perché di ritualità cattolica voi ne sapete molto più di me. Io vi invito ad essere cristiani innanzi tutto nella quotidianità.
Non significa essere perfetti. Ognuno di noi ha i suoi difetti, le sue debolezze. Ma il cristiano quando sbaglia è l’uomo libero, coraggioso a tal punto da affrontare la momentanea vergogna di chiedere scusa, affrontare rinunce che lo porteranno a mettere riparo ai propri errori.
Non mi stancherò mai di dirvi quanto mi sento “bello dentro” da quando ho l’opportunità di essere vostro animatore.
Vorrei che voi coglieste la bellezza che è in ognuno di voi quanto io riesco a vederla!
Visti al di fuori provo tenerezza per amici più piccoli che trovano sul proprio cammino tante difficoltà che io stesso ho affrontato e che ancora incontro. Perciò, quando vi sentite insoddisfatti, provate a reagire all’inedia che vi attanaglia interessandovi alla vostra vita, fatta di affetti, amore e a volte litigi.
Chi ci guarda e non si accorge che siamo cristiani è perché non ci distinguiamo da loro. Proviamo ad essere liberi, liberi di essere come vogliamo essere. Usciamo fuori dagli schemi. A me piace molto la musica e mi ha sempre dato fastidio qualsiasi definizione di generi vari: mi chiedo sempre come si faccia a definire l‘arte.
Non vi date definizioni, non vi incatenate ad un modo di essere. Voi direte anche essere cristiano è essere per forza cristiano!
Io vi dirò di no, essere cristiano significa essere te stesso e chiunque altro.
I cristiani santi sono sempre stati eversivi, mai perfettamente rispettosi al 100% dei canoni religiosi:
hanno dato pieno ascolto al proprio amore senza porre nessun limite. Non abbiate quindi paura di amare, di amare voi stessi e come siete fatti! La vita a volte è felicità, altre tristezza, sofferenza. Ma non è mai piatta! Questa è la sua bellezza: il poter cercare di far sì che la nostra vita prenda una direzione, ma l’accadimento di un evento inaspettato può cambiare tutto, può cambiarci. Perciò non venite al gruppo perché ve lo dice la mamma, perché se no “rompe”, perché poi quando Giacomo o Don Vito o Suor Giusy vi incontrano vi chiedono: “…al gruppo non vieni più?..” Al gruppo dovete venire se lo volete voi, se lo desiderate, se ne sentite il bisogno. Se farete ciò allora ascolterete voi stessi e anche il fare qualcosa in una maniera guidata sarà un atto di libertà, il vostro!
Giacomo.

mercoledì 18 febbraio 2009

AMORE


Ciao ragazzi è un po' che non scrivo sul blog...
Ieri ho visto Sanremo e mi è piaciuto molto l'intervento di benigni, come sempre.
E' riuscito in poche parole e con grande semplicità a dire che gli omosessuali non sono al di fuori del disegno di Dio e che pensando loro non ci deve venire in mente che il loro amore è frutto di una perversione ma è lo stesso sentimento he muove noi eterosessuali...
Mentre ho trovato pessima la canzone di Povia...non dico dal punto di vista musicale, ove è già molto discutibile, ma il suo testo l'ho trovato un'amalgama di luoghi comuni, convinzioni bigotte e retrogade, affermazioni indirette discrimanti....forse ciò di più pessimo che si possa cantare a Sanremo e che parli di un tema he può sembrare di difficile discussione ma che invece non lo è...
Spero che voi, come cerco di fare io ogni giorno, non vi facciate mai condizionare dal diverso, perchè essendo noi tutti diversi uno dall'altro custodiamo nelle nostre peculiarità la magia del vivere in un mondo che lotta per la libertà...Ricordate che il cristiano dev'essere sempre sovversivo e diffidate sempre del cristiano modello! (parole queste di Don Tonino Bello).



Mio carissimo ragazzo, questo e' per assicurarti del mio amore immortale, eterno per te. Domani sara' tutto finito. Se la prigione e il disonore saranno il mio destino, pensa che il mio amore per te e questa idea, questa convinzione ancora piu' divina, che tu a tua volta mi ami, mi sosterranno nella mia infelici- ta' e mi renderanno capace, spero, di sopportare il mio dolore con ogni pazienza. Poiche' la speranza, anzi, la certezza, di incontrarti di nuovo in un altro mondo e' la meta e l' incoraggiamento della mia vita attuale, ah! debbo con- tinuare a vivere in questo mondo, per questa ragione. Il nostro caro amico mi e' venuto a trovare oggi. Gli ho dato parecchi messaggi per te. Mi ha detto una cosa che mi rassicurato: che a mia madre non manchera' mia niente. Ho sempre provveduto io al suo mantenimento, e il pensiero che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice. Quanto a te (grazioso ragazzo dal cuore degno di un Cristo), quanto a te, ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare, parti per l' Italia e riconquista la tua calma, e componi quelle belle poesie che sai fare tu, con quella grazia cosi' strana. Non esporti all' Inghilterra per nessuna ragione al mondo. Se un giorno, a Corfu' o in qualche isola incantata, ci fosse una casetta dove potessi- mo vivere insieme, oh! la vita sarebbe piu' dolce di quanto sia stata mai. Il tuo amore ha ali larghe ed e' forte, il tuo amore mi giunge attraverso le sbarre della mia prigione e mi conforta, il tuo amore e' la luce di tutte le mie ore. Se il fato ci sara' avverso, coloro che non sanno cos'e' l'amore scriveranno, lo so, che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita. Se cio' avverra', tu scriverai, tu dirai a tua volta che non e' vero. Il nostro amore e' sempre stato bello e nobile, e se io sono stato il bersaglio di una terribile tragedia, e' perche' la natura di quell' amore non e' stata compresa. Nella tua lettera di stamattina tu dici una cosa che mi da' coraggio. Debbo ricordarla. Scrivi che e' mio dovere verso di te e verso me stesso vivere, malgrado tutto. Cre- do sia vero. Ci provero' e lo faro'. Voglio che tu tenga informato Mr Humphreys dei tuoi spostamenti cosi' che quando viene mi possa dire cosa fai. Credo che gli avvoca- ti possano vedere i detenuti con una certa frequenza. Cosi' potro' comunicare con te. Sono cosi' felice che tu sia partito! So cosa deve esserti costato. Per me sarebbe stato un tormento pensarti in In- ghilterra mentre il tuo nome veniva fatto in tribunale. Spero tu abbia copie di tutti i miei libri. I miei sono stati tutti venduti. Tendo le mani verso di te. Oh! possa io vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani. Credo che il tuo amore vegliera' sulla mia vita. Se dovessi morire, voglio che tu viva una vita dolce e pacifica in qualche luogo fra fiori, quadri, libri, e moltissimo lavoro. Cerca di farmi avere tue notizie. Ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze ; la lunga giornata in tribunale mi ha spossato. Carissimo ragazzo, dolcissimo fra tutti i giovani, amatissimo e piu' amabile. Oh! aspettami! aspetta- mi! io sono ora, come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti, devotamente il tuo, con un amore immortale

Oscar

(dal "De Profundis" 29 aprile 1895)

martedì 20 gennaio 2009

Del Suo Veloce Volo



















E chissà dove sarai amico
ripensandoti ti rivedo in me
la visione che avevi dell'amore
la tua ironia, e chissà dove sarai

Spesso da ragazzi passavamo insieme
sere inutili e fu in un giorno di
festa per gioco lo so, io lo so
lessi nella tua mano, vidi sulla mano
la tua fine...


E così oggi, dalla mia memoria,
scelgo il meglio della vita
e del suo veloce volo
che finisce come, sempre accade,
troppo presto

Qualcosa un po' di te
mi è rimasto dentro
indimenticabile per gioco
lo so io lo so
lessi nella tua mano,
vidi sulla mano
la tua fine...


se volete ascoltare la canzone tratta da fleurs2 di F.Battiato cliccate qui