"Insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".

"Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva. Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà.Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

martedì 11 dicembre 2007

lunedì 10 dicembre 2007

Auguri Suor Maria Lucia.

Questo sarà indubbiamente un Natale speciale per tutti e sarà ricco dello spirito di Natale: lo spirito di Natale è sì quel buonismo che ci pervade in questo periodo ma sopratutto il rinnovamento che operiamo nel nostro cuore aspettando la ri-Nascita di Gesù tra noi e per noi.
Sabato 8 dicembre 2007 per la comunità S. Pietro non è stata solo la "festa dell' immacolta concezione" come ogni anno, ma l'immacolata concezione di quest'anno è stata la vocazione di Luciana Preziosa che ha scelto questo giorno particolare per entrare in noviziato.
Non è facile espimere quello che si è provato, perchè la commozione che tutti sentivamo era difficile da banalizzare con delle semplici parole. Certo è che ognuno pregherà per Maria Lucia affinchè trovi nell'amore per Cristo fonte di rinnovamento per la sua Scelta.
Ora riporto qualcosa di quel giorno speciale dal libretto datoci dalle stesse suore su cui ha operato Maria Lucia :
"La Trinità: sorgente di vita consacrata"
La vita consacrata, profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo dello Spirito. Pertanto essa appartiene intimamente alla sua vita. alla sua santità, alla sua missione, prendendo, nel corso della storia, forme diverse. E' annuncio di ciò che il Padre, per mezzo del Figlio, nello Spirito compie il suo amore, la sua bontà, la sua bellezza e diviene una delle tracce concrete che la Trinità lascia nella storia, perchè gli uomini possano avvertire il fascino e la nostalgia della bellezza divina.
"Come Maria"
La donna, nella vita religiosa, guarda a Maria come a modello sublime di consacrazione del Padre, di unione col Figlio e di docilità allo spirito. Sulle tracce di Maria, nuova Eva, esprime la sua spirituale fecondità facendosi accogliere alla Parola, per collaborare alla costruzione della nuova umanità.
"La forma di vita: osservare il santo Vangelo"
La forma di vita delle sorelle povere di Santa Chiara, nata dalla medesima ispirazione di san Francesco, è osservare il santo Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità.
Chiamate a rendere gloria al Padre in tutta la sua Santa Chiesa, con la loro vocazione, le Sorelle Povere sceglono di vivere comunitariamente in santa fraternità e altissima povertà, corporalmente rinchiuse, per poter con animo libero servire lui.
"Iniziazione alla vita religiosa"
L'iniziazione alla vita religiosa è un periodo di sperimentazione sia per la novizia sia per la comunità religiosa che l'acoglie.
In questo tempo di verifica più profonda della vocazione e delle motivazioni di scelta, la novizia, accompagnata dalla maestra e dalla testimoninaza della fraternità, si introduce con gioia nel discepolato di Cristo, approfondisce i consigli evangelici e fa esperienza del carisma clariano.
Libera da ogni forma di condizionamento, con sincerità e umiltà, si prepara a ricevere il dono della consacrazione.
LA BELLEZZA DI UNA VOCAZIONE
"Tu Signore sii benedetto, Tu che mi hai creata" (cfr. Proc III,20).
Lo sguardo di Dio su una creatura che si lascia amare e risponde con disponibilità è sempre un evento meraviglioso. Questo grido di lode da parte di Chiara, alla fine dei suoi giorni, è la sintesi della sua ricchezza spirituale. Tutto quanto ha costituito la sua esistenza è frutto della tenerezza e dell'amore di Dio nei suoi confronti; e lei si è fatta "specchio per riflettere questa bellezza divina su chi le sta a fianco; si è fatta icona per il mondo perchè tutti possano contemplare la cura paziente di Dio per le sue creature. "con tutta te stessa ama Colui che, per amor tuo si è donato"(3LAg 15).
Tutta la vita di Chiara diventa un inno di lode e di ringraziamento a Colui che l'ha creata, guidata e custodita. Si è "specchiata" nell'amato, si è ritrovata trasformata in Colui che ha contemplato e già ora assapora il gusto dell'eternità. Quel corpo che ha sofferto con pazienza per lunghi anni l'infermità, è anch'esso oggetto di lode, perchè oggetto di amore da parte del Padre:"Tu, Signore, sii benedetto, Tu che mi hai creata". Anche la rigida povertà osservata lungo tutta la vita ha il suo peso nella costruzione interiore per poter ospitare l'Amato.
La vita di Chiara è stata proclamazione di bellezza: il suo è stato un cammino di purificazione, di "cesellatura" per far emergere nel mondo più limpido possibile l'immagine di Dio che ognuno di noi porta con sè. Quando l'esperienza religiosa diventa progressivamente esperienza di un "incontro" tutto si trasforma, tutto diviene sacramento della bellezza, segno e strumento di una religione che conivolge anima e corpo. "Ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo" (Test3). La contemplazione, l'adorazione più che un atto, è un modo di porsi davanti a Dio nella preghiera come nella vita; è un atteggiamento globale della vita quotidiana, all'interno della quale riusciamo a cogliere il primato di Dio: "Dio, se tu mi guardi, allora divento bella" (Gabriella Mistral, OFS).
La bellezza della nostra vocazione nasce da questa costruzione spirituale armonica in cui tutto trova il suo posto perchè tutto fa riferimento e si collega alla relazione sponsale con il Signore, tempo, spazio, lavoro, riposo, silenzio, parola... La contemplazione è prorpio quell'armonia che va costruita quotidianamente anzitutto all'interno di noi stessi, dove Colui che ci abita ci attende.
da "Chiara D'Assisi un inno di lode" di Fr. Giacomo Bin ofm