"Insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".

"Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva. Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà.Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

lunedì 12 novembre 2007

La chiamata: Marco 3,13 - 19

"Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì."

Venerdì 9 - 11 - 2007
Dopo aver letto questo brano del Vangelo le notazioni fatte e qui riportate dai ragazzi sono state:

-"serie di nomi";
-"12 apostoli";
-"ad alcuni vengono cambiati i nomi";
-"vengono scelti per predicare e cacciare i demoni";
-"li chiama";
-"li volle a sè affinchè stessero con lui;

Da notare certo in questo brano è certo il luogo della scena e cioè il
monte, sinonimo di vicinanza a Dio e di riferimento ad altri "episodi biblici", (vedi consegna delle leggi a Mosè).
Fondamentale è l'utilizzo del verbo chiamare, forse il più importante della nostra vita è il motivo della nostra esistenza: noi esistiamo perchè qualcuno ci ha chiamato.
Chiamare per riconoscere qualcosa, per dargli un nome come apostolo: colui che è chiamato per portare ad altri il messaggio. Ma quale messaggio portiamo noi agli altri? e da dove lo attingiamo questo messaggio?

Nessun commento: