"Insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".

"Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva. Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà.Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

venerdì 2 novembre 2007

Oggi forse è il primo giorno che partiamo con un argomento ben preciso...
Prenderemo spunto dal Vangelo di Marco, versetti 3.13-19:
"Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì."
Si parlerà quindi dell'essere Gruppo e...a stasera!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi e ciao animatori! Vorrei semplicemente sottoporvi degli spunti di rilessione,(dal mio umilissimo punto di vista) che mi hanno fatto pensare, rileggendo questo passo del Vangelo:

"Simone, al quale impose il nome di Pietro"....mi chiedevo semplicemente perchè IMPORRE nomi a qualcuno o a qualcosa..e non semplicemnte accettare la realtà, l'altro così com'è..a questo punto si avvalora una filosofica tesi aristotelica "dell'Adamo nomoteta", dell'uomo che continuamente cerca di dare un nome alle cose, cerca di rendere familiare ciò ke non lo è..

"e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì."...se Dio ci ha insegnato il PERDONO...perchè sottolineare l'atto del tradimento di Giuda???è come se si volesse ricordare il suo comportamento vigliacco...ma Dio non perdona tutti???

Buona riflessione...

Giacomo Muscatella ha detto...

Effetivamente in questo passo del Vangelo si legge poco della volontà degli uomini che Lui chiamò. Certo credo che sia stata comunque una loro scelta il cambiamento che attuarono nella loro vita e per sottolineare ciò, Marco evidenzia l'imposizione di cambiare nome, perchè se si vuole effettuare una scelta bisogna farla al 100% e non tenedo due piedi in una scarpa...Per Giuda, io credo che tenere al fianco una persona che sai che ti tradirà significa già perdonarla no??

Anonimo ha detto...

si..significa perdonarla..hai ragione...ma perchè sottolinearlo???

"il perdono è bello quando implicitamente si capisce"!

Mi sembra un po' ostentato in questo caso...

Cecilia ha detto...

Ragazzi, ricordiamoci sempre che i vangeli sono stati scritti da uomini e, quindi, da persone con i loro sentimenti e le loro opininioni.
Inoltre, l'aver scritto "quello che poi lo tradì", potrebbe servire come nota per chi ancora non conoscesse gli apostoli e sta leggendo per la prima volta il vangelo.
Quanto ai verbi come "impose", ricordiamoci che i vangeli sono passati da una penna all'altra e spesso si dimentica l'enorme responsabilità di chi li ha tradotti. Ma questa è un'altra storia....

Giacomo Muscatella ha detto...

Beh Cecilia è inutile dirti che mi trovi molto d'accordo, infatti ci sono tanti elementi che si ignorano sul Vangelo è quello principale credo sia che il Vangelo ha avuto non dei cronisti, ma degli autori che possiedevano un proprio metodo di scrittura e soprattutto, dopo tanti anni, hanno dovuto raccogliere testimonianze parlate, verificarne la veridicità con i mezzi in loro possesso e poi hanno elaborato un'opera propria che parla di un uomo...quindi mi sembra più che banale leggere il Vangelo alla lettra ma, bensì, bisognerebbe farne una sorta di parafrasi...
Comunque io credo che sia il perdono o qualsiasi altra azione debba essere sempre sottolineata nella vita quotidiana, perchè molte volte chi è l'oggetto del gesto possa riflettere e non dia sempre per scontato tutto, quindi in seguito alla riflessione operi un cambiamento nel suo essere e agire...se no si sfocia nell'equivocare tutti i messaggi e gesti, tanto dal banalizzare e deridere il "porgi un'altra guancia".