"Insinuare qualche scrupolo come un sassolino nella scarpa".

"Vedete, noi siamo qui , Probabilmente allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva. Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà.Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”.

martedì 25 dicembre 2007

E' nato il Salvatore

A noi cristiani spetta risvegliare la coscienza di coloro che spesso a Natale vengono in chiesa per l'una tantum. Paolo ci indica il percorso "rinnegare l'empietà e i desideri mondani" "vivere con sobrietà giustizia e pietà questo mondo".
Ma questo percorso è affidato anche a coloro che fanno la conta, felici di aver incontrato in chiesa questi frateli distanti. A costoro è dato di testimoniare la santità e il mistero dell' incarnazione, la bellezza di una parola (il Logos) che è leggibile nella condotta quotidiana.
Vivere con sobrietà è lo stile di vivere cristiano contemplando quella santa umiltà e povertà con cui Dio ha preso il volto umano dell' Amore.
Lasciarsi avvolgere dal fascino dell'amore e dalla sua tenerezza per rinunciare ai desideri mondani. Non passi inosservato che il padre col Natale ci fa un grande dono: il suo Figlio che come luce viene nel mondo per illuminare ogni uomo, un Bambino avvolto in fasce e che gioisce nella mangiatoia.
I pastori furono avvolti da quella luce, testimoni di un coro di angeli che non cantavano nenie natalizie, sdolcinate e scontate. Cantavano il vero messaggio natalizio: Pace in terra agli uomini che Dio ama e gloria a Dio nei cieli.
La Speranza, imprigionata dell'empietà e mondanià bisogna liberarla, perchè tutta la nostra vita sia un canto di Pace quotidiano.
Quel bambino è chiamato Salvatore, Messia, Emmanuele.
Che ce ne facciamo di questo bambino? Noi spesse volte pensiamo ad un Salvatore potente che faccia prodigi.
Quel bambino sconfessa queste immagini di Dio e ci dice che la Sua onnipotenza è nella sua umiltà, perchè se ci riesci tu possa piegare le tue ginocchia e nell'umiltà possa confessare che: Tu bambino sei la speranza per tutti gli uomini.
Dio si è fatto come noi, per farci come Lui canta Agostino. Facci come Lui è il sogno di Dio, è la gioia natalizia di questo santo scambio. Quella gioia che ci conduce a vivere tra la gente e a guidare le nostre relazioni umane.
Il frutto del Natale è la consegna di una vita umanizzata, povera, beata e bella.
Nietzsche pensatore, aspro critico del cristianesimo ha detto: se i cristiani credono nella Risurrezione di Cristo e si dicono salvati perchè sono così tristi? Denuncia di una condotta triste che rivela una vita depotenziata dalla mancanza di speranza.
Contraddizione allo Spirito Santo che porta sempre in noi il suo frutto: amore, pace, gioia.
Non siamo più soli, Dio è venuto a cercarci perchè ci ha amati da sempre! Questa è la nostra forza nella nostra debolezza.
E infine caro fratello accorgiti che quel bambino è avvolto in fasce. Sono le fasce della sua umanità.

don Pierino Arcieri

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Giacomo per aver inserito questa bellissima riflessione sul Natale. Personalmente sono molto nauseata da chi si scambia auguri vuoti, privi di senso, da chi non ha il coraggio di dire : "non conosco perchè si festeggia il Natale" oppure "Non credo in questa festa". No, tutti si uniformano al buonismo imperante in questo periodo dell'anno.
Gli altri 364 giorni, però, si vive in preda all'individualismo più sfrenato.
Grazie ancora per aver ricordato a tutti il senso del Natale e grazie anche a Don Vito per le bellissime parole che ha detto durante la veglia del 24.
Cecilia

Anonimo ha detto...

"Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.

Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.

Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.

E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità"

Con le note di Lucio Dalla Voglio AUGURARVI un sereno 2008

Auguri a Tutti AquilaDorata